Un evento organizzato dall’associazione Noi Donne

Ieri ho avuto l’onore di partecipare all’evento organizzato dall’associazione Noi Donne di Urbino, un importante tavolo di confronto sul tema della violenza di genere e sulle prospettive future per affrontarla in modo concreto ed efficace.

La sala gremita e attenta ha dato la misura di quanto questo tema tocchi profondamente la nostra comunità. È stato un momento di condivisione e di riflessione, donne e uomini insieme, a partire dalla presentazione dell’ultimo libro di Lucia Annibali – oggi avvocata, Difensora civica della Regione Toscana – dal titolo Il futuro mi aspetta. Un libro che segna un punto di svolta: la testimonianza di una rinascita dopo anni di sofferenze fisiche e psicologiche, ma anche un messaggio di speranza e determinazione.

Accanto a lei, la dott.ssa Monica Garulli, Procuratrice della Repubblica di Ancona, che all’epoca dei fatti narrati era pubblico ministero e seguì direttamente le indagini del caso. L’evento, condotto da Alessandra Tempesta, vicepresidente dell’Associazione, ha visto inoltre la partecipazione della prof.ssa Anna Rita Calavalle, consulente della Commissione Parlamentare sul femminicidio. Con il titolo Donne protagoniste, l’Associazione ha voluto creare non solo uno spazio di memoria rispetto alla violenza subita da Lucia Annibali il 16 aprile 2013 per mano dell’ex compagno, ma soprattutto un’occasione per guardare oltre, mettendo al centro il suo percorso di rinascita e il valore delle prospettive future.

L’incontro ha avuto la forza di trasformare il dolore in impegno politico e civile, sottolineando come la violenza di genere non sia un problema delle sole donne, ma una ferita che attraversa l’intera società. È un fenomeno strutturale, che richiede risposte sistemiche e coraggiose. Non possiamo limitarci a intervenire quando la violenza esplode in modo irreversibile: dobbiamo costruire un sistema di prevenzione, protezione e sostegno capace di agire prima, non dopo. Per questo servono azioni concrete: campagne di sensibilizzazione, educazione sessuo-affettiva nelle scuole, percorsi che aiutino le nuove generazioni a sviluppare la consapevolezza di sé, a gestire emozioni e conflitti, a costruire relazioni sane, rispettose e responsabili. Solo investendo su cultura, formazione ed educazione potremo scardinare le radici profonde di un sistema che troppo spesso non tutela le vittime e lascia soli i più fragili.